Nostalgia…di momenti…di attimi che riaffiorano alla memoria solo sentendo un odore, un profumo,
solo vedendo un colore, una luce particolare…
come quei momenti che anticipavano il tuo rientro dal lavoro.

Serate autunnali, l’odore dei libri di scuola e dei quaderni ancora quasi nuovi, freschi di stampa, con la plastichina che li ricopriva ancora priva di “orecchie” ,taglietti e scarabocchi.
Il profumo del minestrone che sobbolliva lentamente da ore e che iniziava a invadere le stanze della casa, anticipando quello che sarebbe stato il protagonista della cena.

La luce giallastra della lampadina sulla scrivania in un’epoca ancora lontana dalla schiettezza delle luci alogene e tantomeno delle luci led a volte fin troppo spietate.
L’attesa del tuo rientro, di quel momento in cui suonavi alla porta e come sempre, COME SEMPRE, ti affacciavi all’uscio di casa con il tuo sorriso inconfondibile, comunque fosse andata la tua giornata, qualunque nebbia tu avessi affrontato, qualsiasi temporale tu avessi attraversato, arrivavi da me sempre con il sorriso.

Attendevo saltellante per il corridoio che finissi di lavarti e uscissi dal bagno tutto profumato e pronto per la cena. Ti sedevi sul divano e io ti volavo addosso, facendoti sobbalzare ogni volta, si sa, la grazia e la leggiadria non sono mai state il mio forte.
Mi rintanavo nell’incavo delle tue braccia e aspiravo il tuo profumo che mi era mancato tanto durante il giorno, quel profumo particolare misto di sigarette che allora fumavi abbondantemente, di profumo di cui facevi ampio uso, di bagnoschiuma che consumavi in dosi industriali e il tuo inconfondibile profumo, quello che ogni tanto cercavo di ritrovare rubandoti i maglioni dall’armadio, il profumo di papà….

Anche ora, anche se sei ormai un amabile vecchietto, amo sentire il tuo profumo, e quando ti abbraccio ritorno indietro negli anni e mi sento ancora bambina.