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Perché mai dovresti scegliere me? Fra tutte le persone che si sono presentate all’incontro i tuoi occhi volano come farfalle da un volto all’altro per poi posarsi qualche secondo in più nei miei. Perché sembra che davanti a questa platea tu stia in realtà parlando solo a me?Qualcosa nel tuo modo di muovere le mani mi riporta ad un passato indefinito, un ricordo mi solletica la mente, non riesco però ad inquadrare perfettamente la situazione ma sono sicura di averla già vissuta.
Mi perdo nei miei pensieri a caccia di ricordi, devo capire perché sto vivendo questa sensazione cosi non sento nemmeno le parole che stai dicendo.
All’improvviso però mi sento toccare un braccio, la ragazza al mio fianco sta richiamando la mia attenzione. Mi risveglio da questa distrazione, chiedo alla ragazza perché mi stesse chiamando. Alza il mento, senza proferir parola e ti indica, la sua mimica mi richiesta all’attenzione.
Tu ridi seduto sul palco con le gambe a penzoloni dal tavolo che hai scenograficamente voluto spoglio e al centro del palco. Mi guardi intensamente il sorriso non abbandona il tuo viso.
Comincio a sentirmi a disagio anche perché tutta la platea mi sta osservando, volti incuriositi, volti con un accenno di sorriso, volti con abbozzo di commozione…io, giuro, non so perché sono qui.
Ho trovato l’invito a questo evento sotto la porta d’ingresso. Non c’era dubbio che fosse indirizzato a me il mio nome era scritto a chiare lettere sulla busta.
Non ho riconosciuto la calligrafia, non mi diceva nulla.
Il tuo nome poi… non mi sembra di averlo mai sentito, eppure da subito appena entrata nella sala ho avuto la netta sensazione che tu fossi li per me, che tu aspettassi veramente me.
Smetti di sorridere ti fai improvvisamente serio e mi tendi la mano, con un leggero cenno del capo mi inviti a raggiungerti.
Solo arrivando al tavolo vedo che dietro di te ci sono dei libri impilati.
Questo incontro è la presentazione di un libro ma il nome dell’autore non lo riconosco. Se sei tu…non ti conosco. Prendo un libro dalla pigna, nella sala il silenzio è quasi palpabile, si sente netto il vibrare silenzioso dell’impianto di climatizzazione e nulla altro.

Guardo il pubblico guardo te.
Ti sei alzato e sei al mio fianco mi apri il libro e mi inviti a leggere il risvolto con il riassunto.
Le parole danzano nella mia mente e ricostruiscono un’estate lontana, una vacanza quasi ormai dimenticata. Mi interrompo e ti guardo attonita. Torni a sorridermi e sempre in silenzio mi inviti a continuare, la platea sta aspettando, leggo avidamente il resto del riassunto ormai consapevole che la protagonista del tuo libro sono io.
Chiudo di botto il libro e apro la parte finale dove la tua foto sorridente mi svela il tuo vero nome.
Ecco perché non sapevo chi fossi, nome d’arte e quasi 40 anni di differenza hanno trasformato il preadolescente compagno di estati folli in un vero uomo.
Ora sorrido anch’io stupita emozionata.
Riapro il libro dall’inizio e vado alla dedica. Sono poche parole ma tutte per me.
Sono visibilmente commossa e stupita domando: perché? Perché io? Perché questa storia?
La tua risposta è semplice ma vale più di 1000 insegnamenti, più di 1000 massime di psicologia spicciola.

“perché per me quella è stata l’ultima estate della spensieratezza, l’ultima volta in cui mi sono divertito a crepapelle senza pensare al dopo, al futuro, avevo il presentimento che dopo l’estate qualcosa sarebbe cambiato e volevo non finisse mai.”

Riconoscente ti abbraccio, prometto di far tesoro delle tue parole, non sempre quello che viviamo in prima persona è importante, ma a volte è importante per qualcun altro . leggerò il libro per vivere una nuova emozione per riscoprire ricordi che ho contribuito a creare ma che non ho trattenuto.
Una domanda però mi affiora sulle labbra: come hai fatto a trovarmi? Come sei riuscito?
Semplice e disarmante la tua risposta: “non ti ho mai dimenticata ho sempre ricordato il tuo nome e la tua città, da li con le connessioni dei nostri giorni ritrovarti è stato facile”

“La tentazione di contattarti prima di oggi è stata forte ma ho resistito volevo stupirti così come tu da ragazzina mi stupivi con le tue uscite geniali e le tue fantasie. “

Oggi ho imparato nuove cose…anche di me!

Annarita Micheli

Museum Hours

9:30–6:00, Monday Until 8:00

Museum Location

2270 S Real Camino Lake California

The Loquet Museum fuels a journey of discovery across time to enable
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